Relazione tra gravità dell’insufficienza renale e esiti a 2 anni dopo impianto di stent a rilascio di Sirolimus
La presenza di insufficienza renale cronica è associata ad un aumento del rischio di ristenosi e di maggiori eventi cardiaci avversi dopo interventi coronarici, specialmente nei pazienti in emodialisi.
Lo scopo di uno studio è stato quello di valutare l'impatto di vari gradi di insufficienza renale sull’esame angiografico e sui risultati clinici a 2 anni dopo trattamento con stent a rilascio di Sirolimus.
Complessivamente sono state analizzate 675 lesioni di 593 pazienti trattati con stent medicato con Sirolimus.
I pazienti sono stati classificati in 3 gruppi: 34 pazienti sottoposti a emodialisi, 337 pazienti con velocità di filtrazione glomerulare stimata ( eGFR ) maggiore o uguale a 60 mL/min/1.73 m2 ( gruppo senza insufficienza renale cronica ) e 222 pazienti che avevano più bassa velocità di filtrazione glomerulare stimata inferiore a 60 ml/min/1.73 m2 senza dipendenza da emodialisi ( gruppo con insufficienza renale cronica ).
Al follow-up angiografico ( 201 giorni, in media ), la perdita tardiva del lume in-segmento è stata nettamente superiore nel gruppo di pazienti in emodialisi rispetto al gruppo senza insufficienza renale e a quello affetto da nefropatia cronica ( rispettivamente, 0.68 vs 0.11 e 0.15 mm, P
A 2 anni, il gruppo in emodialisi, rispetto al gruppo con insufficienza renale cronica e al gruppo senza nefropatia cronica sono stati associati ad un più alto tasso di eventi cardiaci avversi ( 35.3% vs 10.4% e 12.6% rispettivamente, P
L’analisi multivariata ha rivelato che l’emodialisi era il predittore indipendente di gravi eventi avversi cardiaci ( MACE ) a 2 anni ( hazard ratio, HR=4.7, P
In conclusione, sebbene i risultati angiografici e clinici dopo l'impianto di stent a eluizione di Sirolimus fossero favorevoli in modo similare nei pazienti con insufficienza renale cronica non-dipendenti dall’emodialisi, indipendentemente dalla funzione renale, e nei pazienti con insufficienza renale cronica in fase terminale richiedente emodialisi, la frequenza di ristenosi e di gravi eventi cardiaci avversi a 2 anni è risultata nettamente superiore rispetto a quella dei pazienti non-dipendenti dall’emodialisi. ( Xagena2009 )
Ota T et al, Am Heart J 2009; 158: 92-98
Cardio2009 Nefro2009
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